Confine incerto

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Ritratto di maurizio
maurizio

Siamo tutti abituati a leggere dei libri che parlano di spedizioni alpinistiche finite male; forzatamente hanno quasi sempre uno stesso schema: la presentazione dei protagonisti, le loro ambizioni, l'organizzazione, il viaggio di avvicinamento, l'attacco, l'imprevisto, la tragedia, l'eventuale ritorno dei superstiti.

In questo caso, invece, il fallimento della spedizione inglese all'Everest per la cresta est-nord-est del maggio del 1982 è un tema che resta sullo sfondo. Il soggetto del libro è in qualche modo rivoluzionario: si tratta del percorso interiore di chi resta, dapprima a casa ad attendere il compagno o il marito, poi a chiedersi come, dove e perché è avvenuto ciò che si sapeva potesse accadere, ma che in fondo non si voleva ammettere tra le possibilità reali.
Maria Coffey all'epoca era una giovane insegnante, innamorata di Joe Tasker, un alpinista di punta, una celebrità internazionale, ogni quattro-sei mesi impegnato in spedizioni himalayane ai limiti delle possibilità umane. Maria non conosceva la montagna, non arrampicava; frequentava l'ambiente degli alpinisti solo grazie a Joe, ma ne condivideva lo spirito di gruppo, intrecciando amicizie e conoscenze. Anche Joe amava Maria, ma la montagna era la sua vita e candidamente le aveva confessato che in certi momenti non voleva "distrazioni". Lui era fatto così, prendere o lasciare. E Maria prese.
Poi un maledetto giorno Joe scomparve ad 8200 m con il suo compagno Pete Boardman. Di lui non si seppe più niente, mentre di Pete si avvistarono dei resti solo dieci anni dopo.
Come affrontare tutto ciò? Come accettare laicamente il crollo di un progetto di vita così dolcemente accarezzato e poi sprofondato nel nulla, nell'ignoto costituito dal ventre di qualcosa (una montagna) che non si sa nemmeno cosa sia?
Le due vedove dunque decisero di compiere questo percorso di accettazione insieme, di capire, di vedere - anche se ognuna portava con sé esigenze diverse ed un differente bagaglio di conoscenze tecnico-ambientali.
Un libro scritto con il cuore in mano, naturalmente tanti anni dopo i fatti, quando una nuova felicità anima la vita di Maria. «Eppure questa felicità, per quanto salde possa immaginarmi le sue fondamenta, è in bilico su una cresta fragile come quella sulla quale si trovarono Joe e Pete, e dalla quale è facile scivolare, piombando nell'oblio. E così io cerco di apprezzare ogni cosa, giorno dopo giorno, e di ricordarmi che non c'è tempo da perdere, e che nulla deve essere dato per scontato».