Rifugio Fodara Vedla

Ritratto di gioma
gioma
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Data rilievo: 
27/07/2012
Quota di partenza: 
1 668 m
Quota di arrivo: 
1 980 m
Dislivello: 
347 m
Lunghezza*: 
10.00 km
Tempo di salita o complessivo*: 
1h20'
Tempo di discesa: 
1h00'

DESCRIZIONE
Salito in navetta a Malga Ra Stua 1668 m., una larga sterrata in leggera salita porta a Campo Croce 1758 m. (segnavia 6) (tempo ore 0,20) dove nasce il Torrente Boite che da il nome alla valle dove si trova Cortina d’Ampezzo. Attraversato il torrente su un ponticello la carrareccia austriaca di guerra (segnavia 9) sale nel bosco con ripidi tornanti. Giunti al margine del bosco (2015 m) il sentiero corre in piano per un lungo tratto. Poi, lentamente, scende nell’Alpe di Fodara Vedla presso un suggestivo villaggio di malghe e tabià dove si trova il rifugio. Una Cappella dedicata a Sant’Antonio, patrono degli animali, si trova fra le malghe, dove vi sono numerose mucche al pascolo. Fu fatta costruire nel 1947 dal proprietario del rifugio. Il percorso attraversa il Parco naturale delle Dolomiti d’Ampezzo e il Parco naturale di Fanes Sennes e Braies. All’inizio del Parco di Fanes si nota la conformazione del Lago de Fodara (Rudo de Sote) asciutto in luglio, qui inizia la salita al Lavinóres ( Sas dla Para). Fra i confini dei due parchi vi è una stretta striscia terra di nessuno, dove un tempo venivano eseguite gare di abilità, fra ampezzani e marebbani per modificare i confini.