Levionaz desot

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Difficoltà: 
WT2
Quota di partenza: 
1 666 m
Quota di arrivo: 
2 303 m
Dislivello: 
637 m
Lunghezza*: 
10.20 km
Tempo di salita o complessivo*: 
2h45'
Tempo di discesa: 
1h30'

Introduzione

Itinerario da percorrere in primavera, quando le condizioni del manto nevoso sono stabili e quindi più sicure. L'escursione si svolge infatti seguendo le sinuose curvature dell'Alta Via 2 che permettono di risalire gli irti crinali della Côte de Chaud. Longo il cammino sarete sempre accompagnati dallo sguardo vigile dei camosci che popolano numerosi questo selvaggio angolo del [[Parco Nazionale del Gran Paradiso]].

Descrizione

Dal parcheggio ci si dirige verso il ponticello che attraversa il torrente Savara, lo si attraversa sino a portarsi nei pressi delle paline segnaletiche che indicano la direzione da prendere. Si procede per un breve tratto verso sinistra risalendo un gradino costeggiato da un bellissimo muro secco che accompagnerà la marcia sino al termine della radura. Si compie una prima svolta a destra per poi svoltare a sinistra risalendo la radura per un lungo tratto rettilineo mentre si costeggiano gli alpeggi di Pare (1688m, 0h10'). Lentamente si entra nel bosco a prevalenza larice e si incomincia a risalire, con una serie di svolte, il conoide di scarico di un valloncino. In questo tratto la vegetazione è molto rada rendendo sintomatica l'attività di scarico sul pendio. Lungo questo tratto di cammino si può ammirare lo splendido panorama sulla Punta Bioula (3414m), affascinante "tremila" ubicato nella media Valsavarenche. Le svolte si sussueguono sempre più rapide sino a raggiungere un "guado" sul torrentello che discende dal canalone (1887m, 0h45'): si prosegue ora verso sinistra e si inizia a percorrere un lungo tratto senza eccessiva pendenza che attraversa il bosco che ora è divenuto prevalentemente verde: Abete bianco, Abete Rosso e Pino cembro. Terminato il tratto rettilineo si riprende a salire con molte svolte che mitigano notevolmente il pendio. Come prima le svolte si succedono sempre più rapide sino a portarsi nell'impluvio del torrente Chaud (2175 m, 1h45'). Superato il torrentello innevato con un passaggio un po' scomodo si attraversa un piccola radura spesso popolata da camosci. Il sentiero prosegue in leggerissima salita tagliando in orizzontale il crinale della Côte des Chauds: l'ambiente è estremamente suggestivo così come le vedute sulla vallata. Si compie il lungo traverso sino a confluire nel vallone di Levionaz: si risale per un breve tratto lungo la sempre presente mulattiera reale, ora parte dell'Alta Via 2, sino a raggiungere il piccolo oratorio che precede gli alpeggi. La meta è ormai visibile ed in pochi minuti si raggiunge Levionaz desot (2303m, 2h45'): oltre agli alpeggi è presente anche il Casotto dei Guardiaparco.
Il ritorno avviene per la medesima via dell'andata (1h30').

Si consiglia di affrontare il percorso solo con condizioni nivologiche ottimali, per questo motivo è consigliabile percorrerlo durante la primavera.

Bibliografia

Cartografia