Il fabbro di Donnas

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Ritratto di Cybersix
Cybersix
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La leggenda narra di uno scaltro fabbro che visse all'epoca dell'Impero romano. L'artigiano era molto abile, ma aveva il vizio di bere e poiché spendeva i suoi averi nelle osterie del posto, non aveva mai un quattrino in tasca.

Un giorno incontrò un uomo che si offrì di prestargli una grossa somma di denaro da restituire entro cinque anni. Qualora il fabbro non avesse provveduto a saldare i suoi debiti, avrebbe dovuto cedergli l'anima ed il corpo. L'artigiano accettò e solo dopo un po' si accorse che il suo creditore aveva la coda! Resosi conto del pericolo che correva, cominciò a lavorare con impegno e costanza. Purtroppo l'amore per il vino era più forte di tutto ed alla vigilia della scadenza si ritrovò di nuovo al verde.
Fortunatamente l'uomo ebbe un'idea brillante e si rivolse ad una strega che gli doveva dei soldi. Al posto del denaro, il fabbro chiese che venissero esauditi tre desideri per proteggersi dall'uomo che sarebbe andato da lui per riscuotere i soldi del prestito. Qualora quest'ultimo avesse preso il maglio o avesse messo la mano nella tasca del fabbro, non avrebbe più potuto liberarsi e se si fosse seduto sul divano non si sarebbe più alzato. Solo un comando dell'artigiano avrebbe potuto liberarlo.
L'espediente del maglio riuscì perfettamente, tanto che il fabbro ottenne una proroga di altri cinque anni senza aver avuto bisogno di ricorrere agli altri desideri.
Passati nuovamente i cinque anni, il diavolo si ripresentò, ma anche questa volta l'uomo era preparato. Egli fece finta di dormire e fece in modo che il creditore scorgesse una sacca piena di monete che aveva sapientemente riposto nella tasca della giacca. Quando il diavolo tentò di afferrare il gruzzolo, rimase imprigionato. Il fabbro si tolse la giacca e la posò sull'incudine, poi, con un robusto martello cominciò a battere violentemente sulla giacca. Il diavolo, per paura di perdere la mano, rinunciò ai soldi e tornò sotto terra.
Una volta giunto all'inferno, raccomandò al guardiano di non far neanche avvicinare quel fabbro e di scacciarlo con forza qualora si fosse presentato alla sua porta. Quel valdostano, disse il diavolo, ha talmente un brutto carattere che renderebbe la vita troppo dura!
Dopo questa brutta avventura, conclusasi fortunatamente a lieto fine, il fabbro mise la testa a posto e non toccò più un goccio di vino. Egli diventò ben presto il più abile artigiano della zona, tanto che i romani, per scavare la strada delle Gallie nella roccia, si affidarono a lui.
La leggenda vuole che l'arco rimasto a testimoniare il passaggio romano a Donnas, sia proprio opera sua.