Bivacco Baroni

Ritratto di francorino
francorino
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Difficoltà: 
T2
Quota di partenza: 
1 170 m
Quota di arrivo: 
2 880 m
Dislivello: 
1 710 m
Tempo di salita o complessivo*: 
6h30'
Tempo di discesa: 
5h00'

Introduzione

Escursione molto lunga che presuppone un buon allenamento ed una buona assuefazione a camminare in alta quota ed a superare notevoli dislivelli.

Descrizione

Quando la strada oltre la “Rasiga” è percorribile, si può proseguire fino a malga Lincino, risparmiando circa 50 minuti di cammino. (la strada è stretta, ha alcuni tornanti critici, ma asfaltata e con pendenze non ecessive). Andando a piedi dalla “Rasiga”, si segue la carreggiabile fino alla malga Lincino quindi si prosegue sulla destra lungo il sentiero ben segnalato. Il tratto iniziale, dalla “Rasiga”, dopo i primi due tornanti, può essere percorso anche sul sentiero (poco egnalato) che si trova sulla sinistra, transita a ridosso della montagna e sbuca sulla strada in corrispondenza del locale "Stella Alpina". La "stella alpina" è un bar pizzeria in località "Le Crüste": è un fabbricato caratteristico per le sue decorazioni "näif" e per le stelle alpine in rilievo sui muri in granito, opera del defunto proprietario, noto alpinista ed ex partigiano locale.
Proseguendo, ora sulla carreggiabile, si transita presso la malga "Le Crüste"; successivamente si raggiunge la località "Morcc de Töle" dove c'e una Santella che ricorda un tragico avvenimento dei primi dell'ottocento: una slavina investì ed uccise un numeroso gruppo di giovanissimi che si recavano "per isiga". Andare per isiga voleva dire andare con una gerla, sui pendii della montagna, anche in posti molto ripidi, a raccogliere erba (l'isiga è un'erba caratteristica per essere filiforme e resistente allo strappo), portarla a casa o nella cascina per alimentare il bestiame, in quanto non avevano sufficienti prati coltivare a fieno. Era un lavoro particolarmente faticoso oltre che pericoloso. Immediatamente più a monte (visibile per la staccionata di protezione ora in opera) è rimasta la testimonianza di un forno per la fabbricazione della calce viva: la zona è caratterizzata dalla presenza di rocce calcaree e rientra in quella fascia che dalla Concarena, attraverso il Colombé, ed il Lincino si estende fino al Baitone. Questo forno, sia pure nella sua semplicità, è conservato integro in quanto venne utilizzato anche in tempi molto recenti (anni quaranta).
Si raggiunge quindi la malga Lincino e al primo tornante si segue il sentiero che parte sulla nostra destra, e si affronta la "müla" (è così denominato il sentiero Lincino-Adamé), in un'ora circa si arriva in Adamé. Sul sentiero pianeggiante immediatamente dopo l'incrocio col sentiero in salita vi è un cippo a ricordo di quattro ragazzi rimasti vittime di una slavina sul canalino del Castellaccio.
Noi andiamo a destra ed ecco che siamo arrivati in Adamé, ecco le opere idrauliche di captazione ed il rifugio. Proseguiamo sul sentiero che da qui in poi è il [1] (dell’alta via dell’Adamello) lasciando il torrente alla nostra destra; fino alla malga è praticamente pianeggiante, poi sale per superare un lieve gradino glaciale. Dopo il primo gradino, segue un secondo, quindi si arriva ad una nuova zona pianeggiante, questa volta molto estesa. A questo punto risulta visibile la Baita Adamé, in fondo, dove la valle piega sulla nostra sinistra. Si vedono, a sinistra, due "casine di mezzo" e a destra la baita Adamé del CAI Cedegolo. Dal rifugio fino alla Baita, in condizioni normali si impiega circa un'ora.
Si prosegue con il sentiero [30], spostandosi sulla sinistra orografica della valle, attraverso il ponticello che si trova poco dopo la baita. Dopo il ponte si prosegue sempre lungo la valle, in sponda sinistra orografica; si supera il bivio per il passo di porta Buciaga, che è poco dopo il ponticello, alla nostra destra; si transita nei pressi della santella Mario Nolaschi, quindi di fronte al "Qùal del Manzuler", dove c'è, (sulla destra orografica del torrente) il bivio per il passo Poia; si sale il gradone glaciale e quindi si attraversa, sempre stando alla nostra destra tutta la piana alluvionale. A questo punto ci appare in tutta la sua imponenza la testata della valle Adamè!
Alla fine della piana ci sono alcuni salite (a modesti gradoni) quindi si affronta la salita per raggiungere la sommità della grande morena di sinistra orografica; si segue per un tratto questo spartiacque poi si gira a destra, si attraversa un canale con grossi massi morenici e successivamente, spostandoci ulteriormente sulla destra si salgono alcuni modesti dirupi, fino ad incontrare, sulla nostra sinistra un canale ben intagliato nella roccia. Si sale lungo questo canale, facendo attenzione se c'è ancora della neve perché è molto ripido, anzi se si transita in giugno o prima può essere necessario essere attrezzati con piccozza e ramponi; nelle stagioni avanzate, quando non c'è neve basta invece superare qualche gradino aiutandosi con le mani. Superato questo canale, si sale lungo la linea di massima pendenza su terriccio e morena minuta quindi si piega alla nostra destra e, su grossa morena, a mezza costa, si raggiunge lo sperone sul quale è abbarbicato il bivacco Baroni: siamo a 2880 m, e con una stupenda vista sul ghiacciaio della testata di Adamè e su tutta la valle, fino al rifugio Lissone.

Informazioni generali

Via: da La Rasega
Segnavia: 15, 1 e 30
Tipologia percorso: a/r
Periodo consigliato: giugno, luglio, agosto, settembre
Pericolo Oggettivo: nessuno
Esposizione al sole: sud
Tratti esposti: nessuno
Acqua: -

Riferimenti bibliografici

Accesso stradale

Punto di partenza, a piedi, per raggiungere la Valle Adamé: La Rasega - località in frazione Valle del comune di Saviore dell’Adamello.
Per raggiungere la località "La Rasega" si percorre la [SS42] fino a Cedegolo poi si devia a destra sulla [SP6] per Fresine e Valle (il bivio si trova immediatamente dopo aver percorso la strettoia in centro a Cedegolo; da non confondersi con il secondo bivio, per Cevo e Saviore che si trova più avanti, nel paese di Demo). Si percorrono circa 10 km di salita (a Fresine si prosegue sempre diritto) e poi, dopo la frazione di Valle si prosegue lungo la valle in una comoda strada asfaltata pianeggiante, per altri 2 km circa fino ad incontrare un gruppo di case-cascine ed un campetto di calcio, dove si può parcheggiare, immediatamente prima del campo sportivo oppure immediatamente dopo.

Galleria fotografica

 

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