Lago Gias di Beu

Ritratto di rbrazioli
rbrazioli
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Quota di partenza: 
2 461 m
Quota di arrivo: 
2 799 m
Dislivello: 
338 m
Tempo di salita o complessivo*: 
2h00'
Tempo di discesa: 
2h00'

Introduzione

Il lago Gias di Beu si trovo poco distante dal sentiero della strada Reale di Caccia, che porta dal Nivolet al colle della Terra. Essendo un po' fuori dai tracciati normali, presenta alcune difficoltà in più, tipicamente di orientamento, ben ripagate dall'ambiente più "Naturale" a dalla grande facilità di incontrare animali, in particolare camosci e stambecchi.

Descrizione

Dal laghetto sulla strada del Nivolet (2461m) si prende l'evidente Strada Reale di Caccia, bel sentiero ampio e lastricato, fatto costruire da re Vittorio Emanuele II ai tempi delle sue battute di caccia in queste montagne. Il sentiero si snoda su leggeri saliscendi, a mezza costa. Ben presto si incontrano dei punti panoramici, da cui si possono vedere i laghi del'Agnel, il lago del Serrù e quello di Ceresole. In circa un quarto d'ora si raggiunge il bivio per il casotto di caccia del Bastalon (2423m). Si tratta di un vecchio punto d'appoggio dei guardia caccia reali, ora diventato proprietà del Parco Nazionale del Gran Paradiso e utilizzato dai guardaparco. Dopo circa un'ora si arriva all'altezza dei resti dell'alpe Comba (2459m), ormai abbandonata. L'alpe riceveva abbondante acqua dai laghetti omonimi, che si trovano sulla parete a monte, alla sinistra del sentiero, e che possono essere raggiunti come variante del percorso di rientro. Da qui parte il sentiero Videsott che porta in valle, in località Chiapili di Sopra. Poco dopo si entra in un ampio ripiano ghiaioso, generato dal rio della Percia, sovrastato dalla punta Fourà. Da qui il sentiero prosegue per il colle della Terra e la successiva discesa al lago Lillet. Per arrivare al lago Gias di Beu bisogna addentrarsi nel pianoro e salire di fianco al rio, mantenendolo alla propria destra durante la salita. In questa parte le tracce di sentiero sono quasi assenti, confuse da quelle fatte da animali. Si trova ogni tanto un segno rosso o un ometto. Appena superato il livello del piano, spostarsi sulla sinistra, si entra in una serie di valloncelli, ricchi di fauna, per cui si sale per diversi sbalzi, fino a superare un costone rocciose per arrivare al lago (2799m). Il percorso richiede un paio d'ore, può variare molto in conseguenza delle difficoltà di orientamento e di eventuali tappe: io mi sono fermato per una mezzoretta a far foto a una famiglia di camosci. Una volta in cima, si può risalire verso il colle di punta Fourà e da lì discendere verso i laghi Comba, da cui si può poi ridiscendere o verso il casotto Bastalon oppure al punto partenza. In questa seconda parte l'orientamento è ancora più complesso, le tracce più rade e, spesso, in assenza di riferimento.

Riferimenti: Quattro passi in Paradiso Guido Novaria, Giovanni De Matteis Priuli-Verlucca, 1997-2003
Purtroppo questa interessante guida è stata ristampata nel 2003, senza nessun aggiornamento, per cui diversi percorsi mancano dei necessari aggiornamenti. In questo caso si fa riferimento al ghiacciaio di Punta Fourà, ormai praticamente scomparso.

Collegamenti esterni

Autore

  • Consulta tutte le relazioni di escursionismo di Renato Brazioli
  • Consulta la pagina di [[Renato Brazioli]]

Bibliografia

  • G. Berutto, Il Parco Nazionale del Gran Paradiso Vol.1, IGC, Torino, 2000
  • Umberto Bado e Marco Blatto, Valle dell'Orco - Gran Paradiso, L'Escursionista & Monti Editori, Rimini, 2008
  • Quattro passi in Paradiso Guido Novaria, Giovanni De Matteis Priuli-Verlucca, 1997-2003

Cartografia

  • Valle dell'Orco, Carta 1:25000, foglio 14, L'Escursionista & Monti Editori, Rimini, 2007
  • IGC 1:25000 - Foglio 101
  • IGC 1:50000 - Il Parco Nazionale del Gran Paradiso - Foglio 3
  • IGM foglio 41 - Colle del Nivolet, Ceresole Reale