Rifugio Coda, anello da Pian Coumarial

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locontim
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Lac de Montagnit
Lac de Montagnit ©2009 Maurizio Lo Conti
Data rilievo: 
25/07/2009
Difficoltà: 
T2
Quota di partenza: 
1 461 m
Quota di arrivo*: 
2 280 m
Dislivello: 
804 m
Lunghezza: 
9.90 km
Tempo di salita o complessivo*: 
3h15'
Tempo di discesa: 
2h45'

Report della gita

Sabato scorso splendida gita di media difficoltà (poco più di 800 m di dislivello) in Valle d’Aosta

Era dall’anno passato che avevo preso in esame questa gita, che ha una particolarità tutta sua …

In pratica, il punto più alto che si raggiunge è una bellissima finestra sui vari 4000 della Valle d’Aosta… basta solo cercare il giorno giusto (possibilmente un sabato…) che avesse le condizioni meteo adatte…
Da anni, ormai, mi affido a www.ilmeteo.it che solo pochissime volte in passato mi ha deluso, ma mai quando si va in Vallée! ed ha comunque percentuali di successo alte, che sono difficilmente pareggiate da altri…
Finalmente il 25 lug si sono verificati i giusti presupposti e così…………
Partenza molto mattutina e uscita autostradale a Pont (primo svincolo in Valle d’Aosta)
Colazione e, dopo aver preso la provinciale che risale la vallata di Gressoney; dopo Fontainemore si piega a destra con una strada che si inerpica fino a Plan Coumarial, a 1450 m.
Al termine dell’asfalto, la strada si allarga con molti spazi per lasciare le auto. Peraltro pochissime le macchine parcheggiate… si parte intorno alle 8.45
Di fronte all’area attrezzata e al punto di ristoro (100 metri prima della fine della carrozzabile), la cartellonistica indica il sentiero n. 3 per il rifugio Coda, che si infila tra gli alberi.
All’inizio, si sale nel bosco di faggi, si supera uno sterrato, si incontrano diverse baite (Casa Chicail 1536 m) e l’Alpe Vercosa 1600 m. Si tralascia sulla sinistra una poderale e si continua fino ad attraversare un piccolo rio su degli assi di legno e dopo il ponte, un po’ malconcio, sul torrente Gouglias… In seguito, c’è un tratto di mulattiera lastricato a larghi gradini… si arriva così ad un nuovo ponte (e a monte una bella cascata) e bisogna fare una scelta…
In molte relazioni che ho letto, si consiglia di proseguire per il colle Carisey e di ignorare la deviazione a sinistra… Personalmente non sono d’accordo! Precisiamo meglio: ciò dipende dal fatto che tutti si riferiscono alla scorciatoia disagevole che risale al lago Montagnit (che in realtà, da quanto affermato dal gestore del rif. Coda, è ormai in totale disuso e abbandono…) … Ma la verità è un'altra… infatti nel 2007 è stata disegnata una nuova scorciatoia che passa dal lago Goudin (marcata con il n. 3A) (notizia letta su bel sito http://montmars.altervista.org/montmars/ ). Quindi, si sceglie questa via che risulterà di grande soddisfazione… In breve, si raggiunge l’Alpe Serafreda (intorno a quota 1800 dove il n. 3 A si immette sul n. 1 (tenere la destra), In zona, si dovrebbe poi vedere, a puro titolo di curiosità, anche la deviazione x il lago Montagnit (anch’essa sulla destra rispetto alla via che si percorre), evidenziata da bolli blu, ma ci sfugge …
Si sfiora, poi, una consistente lingua di ghiaccio… e siamo solo a circa 1900 metri di quota!
La salita è ripida, in seguito pianeggiante e si sbuca dal lago Goudin 2093 m!
Lo specchio d’acqua è contornato da un nevaio di notevoli dimensioni! il sentiero ci gira intorno (destra) poi con un nuova erta ascesa si incrocia l’inizio della via attrezzata per il monte Mars (EE/F), alto 2600 m e distante 2h. In un baleno, si è sulla cresta con panorama sul versante piemontese sgombro da nubi. Si ignorano le diramazioni in arrivo da Oropa e tagliando a destra il monte sul lato piemontese (si nota il lago di Viverone), si arriva in vista del rifugio
Dal Coda a 2280 m, si sale a Punta Sella, 2315m, in 5’ (3h20m dalla partenza).

Qui lo spettacolo che si ammira è mozzafiato…
Si parte dal monte Mars proprio di fronte, poi girandosi lentamente verso sinistra si vedono nell’ordine il monte Rosa, il Cervino, la neve sul Grand Combin, il Bianco, le aguzze punte dell’Avic e dell’Emilius, il gruppo del Paradiso e tutta una altra serie di montagne minori (si fa per dire)… si intravede pure il Monviso, quasi in posizione opposta da quella di partenza… il tutto senza nuvole o foschie!!!!!!!!!!!!!!
Non esistono parole per descrivere la vista e anche le foto forse finiscono per essere riduttive, dopo essersi riempiti gli occhi di tanta abbondanza…

Dopo si scende e si mangia al rifugio Coda (tel. 0152562405 jelasipietro@libero.it ), gestito in modo molto familiare e affabile da una coppia che ne ha viste di cose al rifugio… peccato che ci siano pochissimi ospiti… visto lo scenario e il colpo d’occhio che si gode da quassù… mah! In fondo, in tutta la salita fino alla cresta per il monte Mars e la discesa (dopo il colle Carisey e il bivio per Lillianes) non abbiamo incontrato proprio nessuno…!!
Tornando al pranzo, è ottima la polenta concia con lo spezzatino! Inoltre, non è vero come letto su un sito che l’acqua sia carissima (fate voi, 2 E. per un litro e mezzo…), probabilmente l’estensore della nota non è mai andato, ad esempio, … in Francia… (lì si che si fan pagare la minerale...))
Due note sul rifugio sembrano opportune: Il nome completo è “Delfo e Agostino Coda”.
Il primo era un giovanissimo partigiano perito durante la guerra di liberazione (nell’autunno del 1944 a soli 16 anni!), mentre il secondo era il padre che diede un sostanzioso contributo per la costruzione di un rifugio alpino, a ricordo del figlio scomparso. E’ stato inaugurato nel 1947, successivamente intitolato anche al padre, dopo la sua morte avvenuta nel 1958, e l’ultima ristrutturazione è del 1993 (una cinquantina i posti disponibili).
Dopo una riflessione sui tempi andati e una lunga pausa, si riparte (n. 3) per il col Carisey 2131m da cui si piega a destra in rapida discesa. Nuovo consistente nevaio, proprio dal bivio per Lillianes (ancora a destra), perdendo quota fino a toccare l’Alpe Carisey superiore a 1934 m. Dopo aver sfiorato un altro casolare, si aggira il monte, quasi in piano, su alcuni tratti di noiosa pietraia fino a ritrovare, finalmente, il bivio del mattino.
Da qui, si ridiscende verso l’auto che si ritrova verso le 17.05, dopo oltre 150 scatti fotografici...
Visita alle varie frazione della vallata fino a Gressoney la Trinitè e, al termine, dopo aver mangiato un boccone, partenza per Genova quando ormai è sera… arrivo a casa alle 23.15, ma tanto il giorno dopo è domenica…
Note finali al tracciato: Ottimo giro, Per conto mio, azzeccata l’idea di passare dal lago Goudin all’andata, mentre la discesa dal colle Carisey, pur essendo panoramica, alla fine risulta lunga e anche un po’ noiosa (ma forse è solo la stanchezza accumulata nella giornata)…
Un altro aspetto sono i tempi di percorrenza che ho ritrovato un po’ ovunque (libri, siti, ecc.); a me sembrano sottostimati per un escursionista che voglia anche guardasi intorno e non galoppare come un cieco corridore (su un libro della “Iter” addirittura il ritorno è dato in soli 90’… mentre noi, non perdendo particolarmente tanto tempo e procedendo bene – considerato anche il fondo scomodo -, abbiamo impiegato 2h50m !?! boh?!)

Sviluppo percorso: Coumarial – Alpe Vercosa (n. 3 – 30 minuti) / Alpe Vercosa – ponte con bivio (n. 3 – 45 minuti) / ponte con bivio – Alpe Serafreda (n. 3 A – 15 minuti) / Alpe Serafreda – Lago Goudin (n. 3 A e n. 1 – 60 minuti) / Lago Goudin – inizio attrezzata per M. Mars (n. 3 A e n. 1 – 35 minuti) / inizio attrezzata per M. Mars – Cresta tra Piemonte e Valle d’Aosta (n. 3 A – 2 minuti) / Cresta – rifugio Coda (n. 3 A – 10 minuti) – Coda - Punta Sella (5 minuti) / PAUSA / Rif Coda – Colle Carisey (n. 3 - 30 minuti ) / Colle Carisey – Bivio per Lillianes (n. 3 – 20 minuti) / Bivio per Lillianes - Alpe Carisey superiore (n. 3 – 20 minuti) / Alpe Carisey superiore – ponte bivio del mattino (n. 3 – 50 minuti) / ponte bivio del mattino - Coumarial (n. 3 – 50 minuti).

Dislivello totale di circa 870 metri, per una percorrenza di circa 6h – 6h15m (da ricordare che lo sviluppo del ritorno è decisamente più lungo rispetto al percorso del mattino).

Ciao a tutti
Maurizio Lo Conti

Se volete, molte foto al link
http://www.cralgalliera.altervista.org/altre09.htm

il file è in pdf ed è possibile ingrandire fino a +200% con il relativo comando sulla barra strumenti, senza perdere la qualità nell’immagine.

Link diretto

http://www.cralgalliera.altervista.org/rifugioCoda09.pdf

Informazioni generali

Condizioni via o sentiero:
Pericolo Oggettivo:
Tratti esposti:
Rischio valanghe:
Affollamento:

Condizioni meteo

Cielo:
Temperatura:
Condizioni neve:
Condizioni ghiacciaio:

Avvistamenti

Fauna:
Flora:

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